Disturbo dello Spettro Autistico (prima denominati “Disturbi Pervasivi dello Sviluppo”):
Il Disturbo dello Spettro Autistico, secondo la quinta edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5) dell’American Psychiatric Association, include i disturbi che, nella versione precedente del manuale (DSM-IV-TR), erano indicati separatamente sotto il termine Disturbi Pervasivi dello Sviluppo (Disturbo Autistico, Disturbo di Asperger, Disturbo Pervasivo dello Sviluppo non Altrimenti Specificato e il Disturbo Disintegrativo della Fanciullezza). Il DSM-5 non include nel Disturbo dello Spettro Autistico la Sindrome di Rett, ormai considerata sindrome specifica con riconosciuto target genetico
E’ un disturbo neurobiologico con esordio nei primi tre anni di vita di cui, ancor oggi, non si conoscono ancora con certezza le cause.
Si configura come una disabilità permanente che compare in età infantile e che accompagna il soggetto per tutta la durata della vita.
E’ caratterizzato da un deficit persistente nella comunicazione sociale e nell’interazione sociale (che comprende sia le difficoltà sociali che quelle di comunicazione) e dalla presenza di comportamenti e/o interessi e/o attività ristrette e ripetitive (criteri diagnostici secondo il DSM-5) .
Non presenta prevalenze geografiche o etniche e colpiscono maggiormente i maschi rispetto alle femmine in un rapporto di 4:1.
In Italia non esiste un osservatorio epidemiologico di questo disturbo. Le recenti statistiche sull’incidenza del Disturbo dello Spettro Autistico, elaborate dal Centers for Disease Control and Prevention (CDC), riporta che in America un bambino su 68 ha un Disturbo dello Spettro Autistico.
Pur condividendo alcune caratteristiche comuni, le persone con Disturbo dello Spettro Autistico presentano una notevole variabilità individuale nella manifestazione dei sintomi, da una sintomatologia che necessita un lieve supporto ad una sintomatologia che necessita di un supporto significativo. L’espressione dei sintomi e la loro gravità variano nel tempo, a seconda delle richieste dell’ambiente. Questo significa che ogni persona con Disturbo dello Spettro Autistico è unica e le sue caratteristiche variano nel ciclo di vita.
Quanto più precoce è la diagnosi, tanto più tempestivamente si può iniziare un intervento educativo, in grado di ridurre la gravità dei sintomi e migliorare la qualità della vita del bambino con Disturbo dello Spettro Autistico e delle loro famiglie. La diagnosi precoce consente di intervenire in una fase di vita in cui il cervello è dotato di una notevole plasticità.
L’intervento precoce consente pertanto di ottenere migliori risultati sullo sviluppo cognitivo, linguistico, sociale e relazionale e sulle abilità adattative dell’individuo.
Possibili Indicatori del Disturbo dello Spettro Autistico sono:
- Difficoltà ad instaurare il contatto oculare;
- Assenza di risposta al sorriso sociale;
- Assenza di risposte di orientamento a stimoli sonori o al proprio nome;
- Assenza di gesti comunicativi come indicare, salutare con la mano, etc;
- Difficoltà a richiedere aiuto o oggetti/attività desiderati;
- Assenza di comportamenti appropriati per richiamare l’attenzione degli altri;
- Deficit del comportamento imitativo;
- Difficoltà a mettere in atto giochi con altri bambini;
- Reazioni ridotte o esagerate verso stimoli sensoriali;
Nel 2011, l’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato le linee guida nazionali per il trattamento del Disturbo dello Spettro Autistico. Le linee guida forniscono importanti indicazioni sugli interventi basati sull’evidenza per bambini, adolescenti e adulti con Disturbo dello Spettro Autistico.
Gli interventi che si sono rivelati efficaci in numerosi studi scientifici sono:
– i programmi intensivi basati sui principi dell’analisi comportamentale applicata (Applied Behavior Analysis – ABA), in grado di promuovere lo sviluppo delle abilità cognitive (QI), il linguaggio e i comportamenti adattativi;
– gli interventi mediati dai genitori, che possono apprendere dai professionisti attraverso percorsi di parent training ad applicare nella quotidianità delle strategie educative basate sull’ABA, che li aiutano ad interagire con i loro figli secondo principi che promuovono lo sviluppo delle abilità sociali e che riducono i comportamenti problema.